La Casa della Carità ha attivato un progetto di accoglienza di profughi afghani arrivati in Italia grazie ai ponti aerei delle scorse settimane, realizzato in accordo con la Prefettura di Milano e in collaborazione con Cooperativa Proges e CasAmica Onlus
Sono al momento 27 (8 donne, 8 uomini e 11 minori) su 50 posti messi a disposizione, i profughi afghani ospitati dal progetto di accoglienza coordinato dalla Casa della Carità e realizzato in collaborazione con Cooperativa Proges e CasAmica Onlus, in accordo con la Prefettura di Milano.
Si tratta di 6 nuclei familiari e una donna sola, che sono ospitati in appartamenti e altri spazi di accoglienza messi a disposizione dalle tre realtà milanesi e che sono seguiti e affiancati dagli operatori della Casa della Carità, tra cui educatori ed educatrici, personale medico, psichiatrico e legale, insieme a mediatori culturali.
«Fin dal 2004 alla Casa della Carità abbiamo accolto persone in fuga dall’Afghanistan. E lo facciamo anche ora, per offrire a queste persone un’ospitalità dignitosa e di qualità, non di stampo assistenzialistico, ma che inneschi una relazione di reciprocità e percorsi di autonomia, inclusione e cittadinanza», afferma il presidente della Casa della Carità don Virginio Colmegna.
Che aggiunge: «Partecipando a questa accoglienza, la Casa della Carità non vuole dimenticare gli “altri afghani”, cioè chi non ha potuto lasciare il paese e tutti coloro che fuggono da guerre, fame, carestie, epidemie e che magari sono bloccati in Libia, rischiano la vita per attraversare il Mediterraneo o sono bloccati lungo la rotta balcanica. A queste persone l’Italia e l’Europa devono offrire ospitalità e protezione».
Da sempre, accanto alle attività di accoglienza, la Casa della Carità promuove cultura. E vogliamo farlo anche in questa occasione, proponendo alcune riflessioni e approfondimenti e promuovendo eventi e iniziative, legati a questo progetto di accoglienza.