Mercoledì 2 marzo 2022, la Casa della Carità con la parrocchia di Gesù a Nazaret ha organizzato una fiaccolata per la pace in Ucraina
Mercoledì 2 marzo, nell’aderire alla giornata di digiuno e preghiera indetta da Papa Francesco, la Casa della Carità e la parrocchia di Gesù a Nazaret hanno organizzato una fiaccolata per la pace in Ucraina.
La fiaccolata, che ha visto la partecipazione di oltre 500 persone, è partita dalla sede della Casa della Carità in via Brambilla, ha attraversato le strade del quartiere Adriano e si è conclusa nella chiesa parrocchiale di Gesù a Nazaret, dove sono state condivise parole di pace, attraverso canti e momenti di preghiera.
Ad aprire questa camminata, a tratti silenziosa e a tratti animata da canzoni contro la guerra, c’erano le vittime di un altro conflitto: i profughi afghani accolti dalla Casa della Carità dallo scorso settembre.
Due di loro, Jalil e Kamila, che sono marito e moglie, hanno voluto condividere con i presenti alcuni pensieri.
Una fiaccolata perché…
Le motivazioni per le quali la Casa della Carità ha voluto proporre questa fiaccolata insieme alla Parrocchia di Gesù a Nazaret, le spiega il presidente della Fondazione don Virginio Colmegna: «Vedere arrivare, dalla nostra Europa, immagini di persone nascoste nelle cantine e nelle stazioni della metropolitana per sfuggire ai bombardamenti e file di profughi in auto o in attesa di un treno per scappare dal proprio paese è un fatto drammatico, che ci addolora e ci interroga».
«La Casa della Carità vuole esprimere la sua solidarietà al popolo ucraino e vuole far sentire la propria voce per chiedere che la guerra in Ucraina, le cui conseguenze non potranno che essere devastanti per la popolazione di quel paese innanzitutto e per il mondo intero, cessi il prima possibile».
«La logica della guerra, che non è mai giusta, va interrotta per sempre e in ogni luogo. La risposta alle controversie, infatti, non può essere una continua militarizzazione. Occorre invece affermare che il dialogo e la diplomazia devono tornare a prevalere sui conflitti armati».
Don Virginio Colmegna ha anche voluto condividere con i presenti due poesie scritte da lui.
Accoglienza e cultura
La nostra Fondazione si sta organizzando per l’accoglienza dei profughi che arriveranno a Milano ma allo stesso tempo, come sempre, vuole dare uno sguardo culturale su quanto sta accandendo.
Per questo, per conoscere meglio l’Ucraina e la sua storia, vi proponiamo alcuni consigli della nostra Biblioteca del Confine, curati da Alessandro Coerezza.