Mercoledì 29 settembre 2021
C’è chi in queste settimane ha già imparato qualche frase in italiano e prova a presentarsi. E c’è chi invece non ha ancora preso confidenza con la lingua e si racconta in dari, una delle lingue ufficiali dell’Afghanistan. A tradurre ci pensa Kambiz, ospite del progetto di accoglienza, che ha frequentato l’università a Milano e parla un perfetto italiano.
L’occasione di queste presentazioni è un tè pomeridiano, che alcuni dei profughi afghani ospiti della Fondazione hanno preso mercoledì 29 settembre, insieme agli operatori e alle operatrici che li stanno seguendo e accompagnando.
Con loro c’è un gruppo di volontarie e volontari della scuola di italiano della Casa della Carità, che li supporteranno nello studio.
E non solo.
Pia per esempio, una delle volontarie presenti, aiuterà Zakia a fare l’orlo dei pantaloni comprati quella mattina.
Ad accompagnare Zakia negli acquisti è stata Iole Romano, operatrice della Casa che fa parte dell’équipe del progetto di accoglienza: «Abbiamo comprato vestiti e scarpe… non proprio invernali, ma con il caldo che c’è non è ancora tempo di lana o simili. Ed è stato difficile convincerla a fare un acquisto “in prospettiva”. Comunque è stato molto divertente, le ho proposto un tacco 12 gold glitterato… ha sorriso!!!».