Filip e Gianina sono stati accolti alla Casa da bambini. Sostenuti nel loro percorso scolastico, oggi stanno per andare all’università
Da sempre, insieme agli adulti, la Casa della Carità segue anche bambini e ragazzi. Si tratta sia di minori ospitati dalla Fondazione nelle sue diverse sedi, sia di coloro che vivono sul territorio cittadino in situazioni di marginalità economica e abitativa e quindi, molto spesso, in povertà educativa.
Come Filip e Gianina, accolti alla Casa della Carità nel 2005 insieme alle loro famiglie.
«Quando sono arrivati dalla Romania non avevano nulla, Gianina non aveva nemmeno le scarpe, e davanti a sé avevano pochissime prospettive», ricorda Donatella De Vito, responsabile dell’Area Emergenze della Fondazione.
Alla Casa della Carità sono stati accolti al Villaggio Solidale: i genitori hanno avuto supporto nella ricerca di un lavoro e successivamente di una casa, mentre Filip e Gianina hanno iniziato il loro percorso di scolarizzazione: lui alla scuola materna e lei in prima elementare.
Entrambi hanno seguito gli studi in modo lineare e oggi hanno completato la scuola secondaria di secondo grado arrivando alla maturità. « È un traguardo importante, se si pensa che la maggior parte dei bambini provenienti da famiglie che vivono in situazioni di grave marginalità e precarietà socio-economica non riesce nemmeno a ottenere il diploma di terza media», commenta Donatella De Vito.
Durante il primo lockdown, Gianina ha chiamato le operatrici che l’avevano seguita alla Casa della Carità, perché era preoccupata e voleva sapere come stavano. «Grazie a questa telefonata abbiamo scoperto che ha un ragazzo italiano ed è felice, ma soprattutto che l’anno prossimo ha intenzione di iscriversi all’Università, alla facoltà di Scienze Alimentari per la precisione. E questo ci ha riempito il cuore di gioia», dice ancora Donatella.
Anche Filip vorrebbe iscriversi all’Università. «Insieme stiamo valutando le sue aspirazioni. Mi ha detto che gli piace aiutare gli altri e che vorrebbe iscriversi a Psicologia della comunicazione e lo stiamo sostenendo in questo percorso», racconta l’operatrice della Casa.
Il diritto alla scuola per rompere il cerchio dell’esclusione
«Guardare Filip e Gianina mi riempie di orgoglio e soddisfazione. Le loro storie dimostrano che garantendo ai bambini l’accesso a un loro diritto fondamentale che è quello di andare a scuola – unito al loro grande impegno – è possibile rompere il cerchio di marginalità ed esclusione da cui provenivano, promuovendo inclusione e piena cittadinanza», afferma Donatella.
E conclude: «Sapere che questi due ragazzi, che arrivavano da un contesto di forte deprivazione materiale e culturale (i genitori di Gianina erano analfabeti), si affacciano alla possibilità di andare all’università, è un risultato davvero importante, che fa vedere concretamente l’impatto del nostro lavoro su una delle categorie più fragili».
Leggi le riflessioni di don Virginio dedicate ai piccoli accolti alla Casa
I progetti per il contrasto della povertà educativa
Sul territorio di Milano, la Casa della Carità ha partecipato negli ultimi anni a due progetti per il contrasto della povertà educativa (progetto PARI e PON Inclusione), che lavorano su diversi livelli. Da una parte, si offre ai minori un supporto extra-scolastico, per esempio per lo svolgimento dei compiti a casa.
Dall’altra, si lavora con le scuole, attraverso la formazione dei docenti. L’obiettivo è sviluppare e implementare metodologie più inclusive, come l’apprendimento cooperativo e il “learning by doing” (imparare facendo). Queste attività sono dedicate a tutto il gruppo classe e comprendono anche laboratori e attività extra-scolastiche, come laboratori teatrali o musicali o legati all’utilizzo di strumenti multimediali.
Per quanto riguarda i minori ospiti della Fondazione, invece, la Casa della Carità li sostiene con progetti personalizzati, finalizzati non solo all’inserimento, ma anche al successo scolastico e al proseguimento degli studi.
Leggi i consigli della Biblioteca del Confine sul tema della povertà educativa
[In apertura: immagine d’archivio]