La Casa della Carità segue molti minori che vivono in un contesto di povertà educativa, ancor prima che materiale.
Gli operatori seguono sia i minori ospitati dalla Fondazione nelle sue diverse sedi, sia bambini e ragazzi che vivono in situazioni di marginalità economica e abitativa sul territorio del Municipio 2 di Milano, in collaborazione con il circolo didattico “G.B. Perasso”, e dei Municipi 7 e 8.
I due progetti per il contrasto della povertà educativa cui partecipa la Casa della Carità (PARI e PON Inclusione) lavorano su diversi livelli. Da una parte, ai minori viene offerto un supporto extra-scolastico, per esempio per lo svolgimento dei compiti a casa.
Dall’altra, si lavora con le scuole, attraverso la formazione dei docenti. L’obiettivo è sviluppare e implementare metodologie più inclusive, come l’apprendimento cooperativo e il “learning by doing” (imparare facendo). Queste attività sono dedicate a tutto il gruppo classe e comprendono anche laboratori e attività extra-scolastiche, come laboratori teatrali o musicali o legati all’utilizzo di strumenti multimediali.
Affinché queste attività siano di reale beneficio, il raggio d’azione dei progetti viene allargato anche alle famiglie dei bambini e ragazzi più fragili, con la presa in carico dei diversi problemi sociali del nucleo.

Con lo scoppio della pandemia, molti minori sono supportati anche nella didattica a distanza. Allo svantaggio educativo che già avevano, infatti, si è aggiunta la difficoltà delle lezioni da remoto, per la mancanza di strumenti tecnologici o della connessione internet.
Per questo, in particolare nella prima fase dell’emergenza Covid, gli operatori della Casa della Carità hanno tenuto i contatti con le insegnanti per la raccolta del materiale didattico, per poi aiutare i bambini nello svolgimento dei compiti. Sono inoltre stati distribuiti tablet e dispositivi informatici alle famiglie che ne erano sprovviste.