I consigli e le segnalazioni di Alessandro Coerezza della nostra Biblioteca del Confine, che questo mese parlano di scuola e diritto allo studio.
Da sempre, la Casa della Carità segue molti minori che vivono in un contesto di povertà educativa, ancor prima che materiale, con alcuni progetti dedicati a loro.
Per approfondire questo tema, che si è purtroppo accentuato durante la pandemia, vi proponiamo i consigli della nostra Biblioteca del Confine, curati da Alessandro Coerezza.
I CONSIGLI DI LETTURA
“Diario di scuola”, di Daniel Pennac
L’ex “somaro” Pennac racconta la sua esperienza di alunno prima e di insegnante poi, mescolando ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell’istituto scolastico e sul ruolo della famiglia. Con la solita verve, ma con una nuova furiosa dolcezza, l’autore movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi e toccanti e colloca la nozione di amore al centro della relazione pedagogica. E riflette sulla mai sedata sete di sapere che anima i giovani d’oggi come quelli di ieri.
Vi proponiamo l’audiolibro con la voce di Giuseppe Battiston.
“I care ancora”, di don Lorenzo Milani
Possiamo approfondire la conoscenza di don Milani, del suo pensiero e della sua pratica educativa grazie a questa raccolta di materiali inediti, che comprende lettere, come quelle indirizzate a sua madre, e appunti come quelli per la preparazione del giornalino scolastico. “Don Lorenzo sta ancora lì, scomodo e irremovibile per i poteri costituiti dagli Stati e dalle Chiese e per i pregiudizi e le ideologie dei poveri e dei loro presunti portavoce, a difendere per i credenti l’immagine di Dio nel volto e nel cuore di ogni ultimo della terra, per tutti l’immagine dell’uomo nella sua dignità e responsabilità”.
Sempre sulla figura di don Milani, vi proponiamo un estratto del libro “Dalla parte dell’ultimo. Vita del prete Lorenzo Milani” di Neera Fallaci, letto dalla volontaria della Biblioteca del Confine Stefania Granata.
“Una barca nel bosco”, di Paola Mastrocola
Gaspare Torrente, figlio di un pescatore e aspirante latinista, approda a Torino da una piccola isola del Sud Italia. Un ragazzo come lui, che a 13 anni traduce Orazio e legge Verlaine, deve volare alto, fare il liceo e scordarsi il piccolo mondo senza tempo della propria infanzia. Ma la scuola superiore tradisce le sue aspettative: si trova alle prese con programmi flessibili, insegnanti incapaci e compagni “alla moda”. Si sente sempre fuori tempo, fuori posto, come una barca nel bosco. E anche l’università, qualche anno dopo, non è da meno. Ma proprio quando tutto sembrerebbe perduto, la vita gli regala una svolta sbalorditiva, un riscatto etico ed estetico nei confronti di una società che riconosce solo i gregari e di un sistema scolastico che si rivela inadeguato a coltivare un talento.
Un Film
“I 400 colpi” è il primo lungometraggio di François Truffaut e film d’esordio per Jean-Pierre Leaud nei panni del dodicenne Antonie Doinel. A Parigi Antoine vive con la madre e il patrigno, che non si occupano molto di lui. Con l’amico René, Antoine marina spesso la scuola, si mette nei guai e finisce in riformatorio. Palma d’oro a Cannes nel 1959 per la migliore regia.
[La foto in apertura è di Marco Garofalo]