Monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, ha visitato la nostra Fondazione giovedì 9 dicembre.
“La missione della Casa della Carità è irradiare la gioia della condivisione della vita con i poveri, perché non è soltanto un insieme di servizi, per quanto preziosi, ma è un luogo dove ristabilire rapporti affettuosi e rispettosi”. Così l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha parlato della nostra Fondazione nel corso di una visita nella sede di via Brambilla.
Giovedì 9 dicembre, l’Arcivescovo di Milano, che per statuto è uno dei garanti della Casa della Carità insieme al sindaco della città, ha incontrato operatori e volontari della Fondazione. Ad accoglierlo il presidente don Virginio Colmegna, che ha introdotto il momento con un suo intervento.
Occhi diversi
“Come ben avvertiva il cardinale Martini, i poveri ci offrono l’opportunità di guardare al mondo con occhi diversi, più veri e più umani”, ha spiegato don Colmegna parlando dell’iniziativa Regaliamoci futuro, “avviata prima della pandemia e che ha portato anche a sviluppare sinergie con altre realtà del territorio e nazionali, proprio per andare incontro alle nuove esigenze, sempre più complesse, di chi ci chiede aiuto”.
L’Arcivescovo e don Colmegna hanno dialogato a partire dalle tre sfide che la Casa della Carità affronta oggi e dovrà affrontare in futuro, a partire dal suo operato sociale: spiritualità, cultura, politica.
Riguardo a quest’ultima, in particolare, monsignor Delpini ha spiegato: “credo che ci sia un modo di fare politica che è voce di colui che grida nel deserto e che pure incide sulla città, come Giovanni il Battista. Questa voce può essere la Casa della Carità quando domanda chi si cura degli ultimi, di chi ha problemi psichiatrici, di chi non sa dove fare la doccia e dorme per strada…».