Danielle e Kelim sono una coppia camerunense arrivata alla Casa ad agosto 2021, quando stava per nascere la loro seconda bambina
Oltre ai singoli, alla Casa della Carità accogliamo da sempre nuclei familiari che vivono in situazioni di difficoltà e grave emarginazione.
Lo facciamo con i progetti di accoglienza del “Villaggio Solidale” e a Casa Nido, nei mini appartamenti situati all’interno della sede della Fondazione, in via Francesco Brambilla, dove sono ospitate famiglie e nuclei mono-parentali .
Qui, accogliamo spesso mamme giovani. Molte di loro, quando arrivano sono intimidite e smarrite. A volte perché conoscono a malapena la nostra lingua o non hanno nessuno su cui fare affidamento; altre volte perché sono sopraffatte da un passato di maltrattamenti.
Danielle, dal Camerun all’Italia, vittima di tratta
Tra queste mamme c’è Danielle. Non conosciamo bene la sua storia e non vuole parlarne, perché ripensare al passato le riporta alla mente sofferenze che vorrebbe solo dimenticare. Ma sappiamo che ha perso i genitori da piccola e che, ingannandola con grandi promesse, una donna del suo villaggio in Camerun l’ha convinta a venire in Italia.
Una volta arrivata nel nostro Paese, come purtroppo accade a tante donne e ragazze africane o dell’est Europa, non si è realizzata nessuna di quelle promesse e anzi Danielle si è scoperta vittima di tratta. E lo è stata a lungo, finché ha trovato il coraggio di scappare e denunciare chi la sfruttava.
Oltre alla sofferenza, però, in Italia ha trovato anche l’amore. Qui ha infatti conosciuto Kelim, anche lui camerunense, e dal loro amore è nata una bella bambina, che oggi ha 14 mesi.
La speranza di un futuro in Germania, insieme a Kelim
Kelim ha proposto a Danielle di partire per la Germania, perché là aveva dei conoscenti che potevano aiutarlo a trovare lavoro. Arrivati nel paese ha iniziato a fare qualche lavoretto saltuario e per qualche tempo sono riusciti ad avere una vita dignitosa. Poi Danielle ha scoperto di essere incinta di una seconda bimba. La notizia li ha un po’ preoccupati, ma erano comunque felici del nuovo arrivo.
Purtroppo, dopo pochi mesi dalla scoperta di questa nuova gravidanza, entrambi sono stati espulsi e rimpatriati in Italia, perché non avevano i documenti in regola per rimanere in Germania. Nel nostro paese, però, non avevano più nulla, né una casa, né un posto dove andare.
A Milano sono arrivati a metà agosto, in una città deserta. Si sono seduti davanti a una parrocchia, lei con il pancione di 8 mesi e lui con la piccola in braccio. Non appena il parroco li ha visti, ci ha subito chiamati per chiederci se potevamo aiutarli.
Abbiamo trovato per loro una soluzione temporanea, piccola ma confortevole e la nostra operatrice Luisa Brembilla, responsabile di Casa Nido, si è presa cura di loro e soprattutto di Danielle, accompagnandola alle visite e alle ecografie previste in gravidanza.
La nascita di Louise
Finché, a fine settembre, è nata una bellissima bambina che Danielle ha voluto chiamare proprio Louise.
La gioia per la nascita di Louise è stata grande, ma anche “problematica”. Danielle e Kelim, infatti, non hanno potuto riconoscere la bimba in ospedale, perché sono privi di documenti.
Dovranno andare all’Anagrafe di Milano per riconoscere la piccolina, insieme a due testimoni. Una storia che ci ricorda il viaggio che affrontarono Giuseppe e Maria, che portava il suo bambino in grembo, per un censimento che li avrebbe “riconosciuti” legalmente.
Per Danielle e Kelim il riconoscimento della piccola Louise è un altro problema da risolvere, ma la Casa della Carità sarà ancora una volta accanto a loro.