Dopo gli scontri delle scorse settimane, la gelateria sociale “Gelato di Gaza” ha regalato un sorriso ai bambini della città. Ne abbiamo parlato con Barbara Archetti, socia fondatrice della cooperativa NIW, che alla Casa gestisce la gelateria sociale “Ero Straniero”.
Cosa c’è di più bello del sorriso di un bambino? Soprattutto quando questo sorriso arriva dopo giorni e giorni di sofferenza e paura e grazie a un gesto semplice, come quello di regalargli un gelato.
È l’iniziativa messa in campo a Gaza City da alcuni volontari che si occupano dei bambini della città e che ha coinvolto la gelateria sociale “Gelato di Gaza”.
Come la gelateria sociale “Ero Straniero” della Casa della Carità, anche “Gelato di Gaza” fa parte del network internazionale di gelaterie sociali, promosso dalla Cooperativa NIW – New Ideas of Welfare e dalla ONG Vento di Terra.
Come tutti sappiamo, nelle scorse settimane la Striscia di Gaza è stata oggetto di intensi bombardamenti da parte di Israele, che sono durati 11 giorni.
«I nostri colleghi e i lavoratori della gelateria ci hanno raccontato che i bombardamenti sono stati continui, sembravano infiniti e le bombe cadevano ovunque. A subire il trauma più grande di questa guerra sono stati sicuramente i bambini, che hanno vissuto nel panico e non hanno dormito per giorni», racconta Barbara Archetti, presidente di Vento di Terra e socia fondatrice della cooperativa NIW.
«Da qualche giorno, da quando è stato dichiarato il cessate il fuoco, nelle strade di Gaza c’è fermento, come se ci fosse una festa collettiva. E c’è molta attenzione e impegno a organizzare delle iniziative per questi bambini, che sono stati fortemente segnati dal conflitto», riferisce ancora Barbara.
«Per esempio – continua – un gruppo di volontari ha pensato che uno dei modi di dare sollievo ai piccoli era di offrire loro del gelato. È un’iniziativa che c’è piaciuta molto per il messaggio che restituisce: questi bambini hanno vissuto un’enorme sofferenza, ma ora è possibile farli felici, attraverso un gesto molto semplice».
Una gelateria sociale
Un gesto che non è nuovo per una realtà come “Gelato di Gaza” che non è una gelateria qualsiasi ma, appunto, una gelateria sociale, che distribuisce un prodotto di qualità – il gelato artigianale – a un prezzo diverso a seconda delle disponibilità economiche dei clienti secondo un principio di equità.
«Per questo, oltre al punto vendita abbiamo un furgoncino che distribuisce il gelato, per pochi centesimi o gratuitamente, nelle aree più marginali della striscia e nei campi profughi», racconta Barbara.
La gelateria sociale di Gaza è stata inaugurata a ottobre 2019 su Nasser Street, a Gaza City. Ed è stata realizzata all’interno di un progetto promosso da Vento di Terra, con i finanziamenti dell’AICS, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo, e la partecipazione tecnica di NIW, nell’ambito dell’iniziativa “Peace Steps: economia sociale e solidale in Palestina”.
La Gelateria Sociale di Gaza è dotata di impianti e macchinari italiani per la produzione di gelato artigianale e attua il meccanismo del “gelato sospeso”: chi può, ha la possibilità di lasciare un gelato pagato per chi non può permetterselo.
Nel progetto sono stati coinvolti 20 piccoli produttori locali dei settori ortofrutticolo e lattiero-caseario, che riforniscono la gelateria delle materie prime necessarie.
«Sappiamo che i loro terreni sono stati colpiti dai bombardamenti, ma che cercano nonostante tutto di andare avanti. Per quanto riguarda il punto vendita, fortunatamente è salvo. Quando abbiamo potuto contattare Jaber, il responsabile della gelateria, ci ha raccontato che appena ha avuto la possibilità ha controllato la situazione attraverso le telecamere di sorveglianza e ha visto che era tutto intatto. È stato un momento di gioia!», conclude Barbara.