Comunicato congiunto della Casa della Carità e della Commissione Consiliare Welfare e Salute del Comune di Milano
Milano, 20 giugno 2022 – Questa mattina, la Casa della Carità ha ospitato la Commissione Consiliare Welfare e Salute del Comune di Milano, per un sopralluogo alla struttura di via Brambilla e un incontro con il presidente della Fondazione, don Virginio Colmegna insieme al direttivo.
«Per volere del nostro fondatore, il cardinale Carlo Maria Martini, i garanti della Fondazione sono il sindaco e l’arcivescovo pro tempore della città. Potremmo perciò dire che la città tutta, con i suoi abitanti, è “azionista” della Casa della Carità. Per questo, la visita di questa mattina della Commissione Consiliare Welfare e Salute del Comune di Milano ci ha fatto molto piacere, perché la Casa della Carità non è privato sociale, ma siamo parte del sistema pubblico; non siamo semplici gestori di servizi, ma siamo portatori di istanze che vogliono parlare a tutta la città, per esempio sui temi dei diritti o della salute», ha affermato il presidente della Fondazione don Virginio Colmegna.
Valerio Pedroni, consigliere comunale e vicepresidente della Commissione Welfare e Salute ha introdotto la visita con queste parole: “Con questo sopralluogo il Consiglio Comunale vuole dire che ci sono luoghi della città che hanno un valore simbolico perché indicano un metodo di lavoro tra le varie forze della società civile e delle istituzioni. Casa della Carità è la congiunzione tra Diocesi e Comune, qui alleati nella vicinanza alle povertà, vecchie e nuove. E’ un luogo che deve alimentare la politica di idealità e integrità. Senza questo elemento fondativo, potrà imperare solo il qualunquismo e l’antipolitica”.
Don Virginio Colmegna ha poi così concluso: «In occasione di questa visita, alla Commissione Welfare e alla politica cittadina in generale, vorrei lanciare un messaggio: c’è un gran bisogno di ricostruire un rapporto di collaborazione e scambio tra il Comune, inteso come luogo della rappresentanza politica e non solo come centro della macchina amministrativa, e tutti quei luoghi, come la Casa della Carità, che nella nostra città si prendono cura dei più fragili, generando legami sociali e producendo politiche sociali innovative».