Dal 2012 Alessandra frequenta Proviamociassieme, progetto che sostiene persone con fragilità mentale nei caseggiati popolari del Molise Calvairare. Scopri perché Proviamociassieme è un porto sicuro.
Da oltre 20 anni, nel caseggiato popolare di viale Molise 5 a Milano, c’è un luogo che apre la porta a tutte quelle persone che, pur avendo un disagio psichico, esprimono il desiderio di incontrarsi, trovare un luogo in cui essere accolte, ascoltate e condividere momenti di convivialità.
È Proviamociassieme e Alessandra, 54 anni, frequenta il centro dal 2012, da quando, inserita in un progetto di residenzialità leggera1, veniva qui per alcuni corsi e iniziative di socializzazione.
Da allora per lei Proviamociassieme è un porto sicuro: «Quando nel 2016 mi hanno assegnato la casa popolare, ho sperato che me la dessero in questa zona, perché per me era importante che ci fosse questo punto di riferimento. Anche se non vengo qui tutti i giorni, anzi a volte non mi faccio vedere per mesi, e so che magari non passerò, il venerdì, se non è stato mandato sulla chat, chiamo o mando un messaggio agli operatori per sapere il calendario della settimana successiva. Perché non voglio rischiare che il centro sia chiuso se ho voglia di passare. E questo per me è una cosa psicologicamente importante, è una sicurezza: che Proviamociassieme c’è», spiega Alessandra.
Alessandra racconta di avere una famiglia e tanti amici, ma per lei Proviamociassieme è comunque essenziale: «Questo è un luogo dove tu puoi venire sempre e il bello è che è staccato dalle tue altre realtà relazionali. E quindi proprio per questo, puoi esprimerti più liberamente, ti puoi sfogare se hai un problema. Negli anni, poi, ho conosciuto tante persone e quindi mi fa piacere anche solo passare per salutare, fumare una sigaretta e andare, o per un parere al volo».
Per chi invece non ha tante relazioni, avere nel quartiere questo punto fermo, dice Alessandra, è meraviglioso: «Penso che entrare qui e trovare qualcuno che ti chiede, con vero interesse, come stai, è una cosa che cambia la giornata. Sai che qui ci sono persone che ti conoscono bene professionalmente, perché conoscono la tua storia clinica, ma anche umanamente. È un rapporto, quello con gli operatori, che negli anni si arricchisce».
Se per lei, oggi, Proviamociassieme è più che altro un luogo che le dà sicurezza, per altre persone è anche uno spazio dove si può trovare supporto pratico: «Gestire alcune cose pratiche può mettere molta ansia a chi ha problemi di salute mentale. Qui sai che c’è qualcuno che ti dà una mano. Penso alla richiesta dell’ISEE, per esempio, magari uno viene qui perché non sa a chi rivolgersi, ma c’è anche chi, pur sapendo dove andare, viene lo stesso perché trova un approccio umano».
A breve Proviamociassieme cambierà sede, spostandosi solo di qualche numero civico, dove avrà uno spazio più grande. Dice Alessandra: «Non vedo l’ora, ogni 15 giorni chiedo quando si può entrare, perché voglio partecipare a dipingere i muri, a scegliere dove mettiamo i mobili o i quadri, perché questo è un posto a cui io voglio bene ed è un punto fermo molto importante, per tutti».
- Inserendo persone con fragilità mentale in appartamenti diffusi sul territorio, la residenzialità leggerù dà un’opportunità di inclusione sociale a persone con fragilità che hanno una buona autonomia e sono in grado di svolgere i compiti della vita quotidiana, ma hanno bisogno ancora di recuperare alcune capacità sociali. ↩︎