Storie

Mariana, dalla baracca alla ristorazione

La storia di inclusione di Mariana, una donna rom accolta dalla Casa della Carità, raccontata in occasione della Giornata Internazionale dei Rom e Sinti.

Nel 2005, quando alla Casa della Carità vennero accolti un’ottantina di rom sgomberati dal campo di via Capo Rizzuto c’era anche lei, Mariana, che quell’anno era arrivata in Italia dalla Romania insieme al marito Adrian e al più piccolo dei suoi tre figli. Proprio per lui, ipovedente e disabile, Mariana e Adrian avevano deciso di lasciare il loro paese, per dargli le cure che in Romania non avrebbe avuto. 

All’inizio non è stato facile. Solo Adrian lavorava in modo irregolare come musicista, mentre Mariana, per riuscire a guadagnare qualche soldo, faceva l’elemosina: «Era molto brutto, perché mi accorgevo che le persone mi guardavano male», racconta. 

Mariana è accolta al Villaggio Solidale

Accolta al Villaggio Solidale, Mariana ha iniziato insieme agli operatori della Casa della carità e del Centro Ambrosiano di Solidarietà un percorso verso l’autonomia: «Come facciamo con tutte le donne accolte al Villaggio Solidale, anche insieme a Mariana abbiamo avviato un progetto personalizzato di crescita personale e inserimento lavorativo. In particolare, lei ha partecipato ad un corso di formazione per addetti al servizio mensa. Ha poi partecipato ad un tirocinio formativo in un’azienda di ristorazione, dove è tuttora impiegata», spiega Donatella De Vito, responsabile del Villaggio Solidale. 

«All’inizio avevo molta paura, perché pensavo di non saper fare niente. Poi piano piano, grazie anche all’aiuto dei colleghi, ho imparato. Il lavoro ha cambiato tutto, per me e per i miei figli. Adesso sono contenta, perché le persone mi guardano con rispetto», dice Mariana con orgoglio. 

Mariana, con un’amica, prepara il pranzo nella baracca dove viveva alla periferia di Milano. Era il 2005 – Foto: Donatella De Vito

Il marito musicista

Anche il marito di Mariana, Adrian, è stato sostenuto dagli operatori della Casa e del CeAS:  «Lui faceva già il musicista e lo abbiamo aiutato nel regolarizzare questa sua occupazione. Inizialmente è diventato uno degli elementi principali dell’allora Banda del Villaggio, un’esperienza nata per dare un’occasione concreta di lavoro ai rom che avevamo accolto, basata sulle loro capacità e sul loro talento musicale. Oggi, oltre a essere un musicista professionista, Adrian insegna musica alla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti di Milano», spiega Elisabetta Rossi, operatrice del Villaggio Solidale. 

Grazie al lavoro, Mariana e Adrian sono riusciti a conquistare l’autonomia e ora vivono in appartamento, riuscendo a dare cure adeguate al figlio malato e facendo arrivare dalla Romania anche gli altri due ragazzi, che ora studiano a Milano.

Mariana, con un collega, prepara il pranzo nell’azienda di ristorazione dove lavora da anni. È il 2018 – Foto: Marco Garofalo

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