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Attività diurne

Progetti educativi per detenuti ed ex detenuti dentro e fuori dal carcere e progetti in ambito penale

La Casa della Carità realizza progetti educativi per detenuti ed ex detenuti e progetti in ambito penale: lavori di pubblica utilità, messa alla prova, volontariato.

La Casa della Carità si spende affinché le pene siano rieducative, come prescritto dalla Costituzione italiana. Per questo, la Fondazione realizza progetti educativi per detenuti ed ex detenuti e progetti in ambito penale, dentro e fuori dal carcere: lavori di pubblica utilità, messa alla prova, volontariato.

Progetti in ambito penale: lavori di pubblica utilità e messa alla prova

Il Lavoro di pubblica utilità (Lpu) è una sanzione penale che può sostituire la pena. La misura è applicata ai reati previsti dal Codice della Strada (guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti) e consiste nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività.

L’attività si può svolgere presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti e organizzazioni di assistenza sociale o volontariato. 

Dal 2011, la Casa della Carità ha scelto di essere uno di questi enti e ha firmato una convenzione con il Tribunale di Milano per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità relativi ai reati di guida in stato di ebbrezza e guida sotto effetto di stupefacenti, perché crede nell’importanza di scontare pene formative e riparative e non punitive.

Dal 2018, inoltre, la Fondazione ha introdotto la possibilità di svolgere i lavori di pubblica utilità inerenti al nuovo istituto (2014) della “messa alla prova” per adulti, una forma di esecuzione in area penale esterna di sanzioni per reati di minore allarme sociale. 

Nella messa alla prova, su richiesta dell’imputato, il procedimento penale è sospeso nella fase di primo grado. L’imputato è quindi affidato all’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (UEPE) per l’esecuzione, obbligatoria e gratuita, di un lavoro di pubblica utilità in favore della collettività, che può essere svolto presso istituzioni pubbliche, enti e organizzazioni di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato.

Progetto TAG – Tutta un’Altra Giustizia

Da maggio 2023 la Casa della Carità aderisce al progetto TAG – Tutta un’Altra Giustizia, rivolto a persone maggiorenni, residenti a Milano e nella Città Metropolitana, che siano:

  • indagati e imputati con provvedimento di sospensione del processo e messa alla prova
  • sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria (sanzioni e misure di comunità)

Il progetto è realizzato in partnership con CSV Milano ETS, Consorzio Vialedeimille, Farsi Prossimo cooperativa sociale, Factory s.c.s. Onlus, Comune di Milano.

Obiettivi del progetto TAG sono:

  • promuovere l’importanza della giustizia di comunità
  • orientare e accompagnare coerentemente il cittadino verso i Lavori di Pubblica Utilità (LPU) o sospensione del procedimento con messa alla prova (MAP)
  • incrementare l’offerta e la disponibilità di opportunità in entrambi percorsi
  • garantire e migliorare la sostenibilità organizzativa degli Enti che accolgono i cittadini che hanno scelto di sottoporsi a tali misure

Scopri di più sul Progetto TAG. Clicca qui.

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Progetti educativi con detenuti ed ex detenuti: volontariato

La Casa della Carità promuove attività di volontariato con persone detenute ed ex detenute del Carcere di Bollate, che garantiscono la loro presenza in diversi servizi:

  • portineria
  • docce
  • pulizia degli ambienti
  • accompagnamento anziani
  • sportello legale

Si tratta di persone in regime di “Articolo 21”, che hanno cioè la possibilità di uscire dal carcere per svolgere un’attività lavorativa; in permesso, che hanno il volontariato nel percorso di riabilitativo o in affidamento, quando hanno finito di scontare la pena ma il giudice ha prescritto loro un’attività di volontariato.

Detenuti ed ex detenuti sono stati anche protagonisti di attività di volontariato durante i progetti di accoglienza estiva dei profughi in arrivo a Milano, che la Casa della Carità ha portato avanti dal 2014 al 2016 con gli Oratori di Affori e Bruzzano. In quella occasione, i volontari si sono occupati principalmente di pulire e sistemare i locali, ma c’è stato anche chi ha offerto il suo supporto come traduttore.

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