L’arte è uno strumento perfetto per creare integrazione e inclusione.
La Casa della Carità sostiene adulti in difficoltà nel loro percorso di uscita dall’esclusione sociale anche attraverso una riabilitazione diurna, che prevede ascolto, accompagnamento ai servizi pubblici, momenti conviviali e laboratori creativi e socializzanti.
Come sono nati i laboratori creativi della Casa della Carità
Migrarte affonda le radici in un progetto sperimentale nato nel 2001, in un quartiere milanese caratterizzato da una forte presenza di abitanti con problemi di sofferenza psichica ed emarginazione sociale.
L’iniziativa si è poi trasferita all’interno della Casa della Carità, coinvolgendo in primis gli ospiti di via Brambilla, poi i minori stranieri non accompagnati di Casa Francesco, i bambini e le donne della comunità mamma-bambino La Tillanzia e a vari livelli tutti i differenti progetti della Casa.
Dal 2018 il progetto si è dedicato anche ad intercettare e cercare di prevenire la grave emarginazione delle persone che vivono in strada, attraverso la costruzione di percorsi ad hoc rivolti agli ospiti esterni del servizio Docce e Guardaroba e degli sportelli della Casa.
Laboratori creativi e di socializzazione a Milano: gli obiettivi
L’obiettivo di Migrarte è quello di generare risorse e percorsi di consapevolezza, che possano condurre le persone a possibilità trasformative o anche solo a ripercorrere le medesime strade, ma con sguardi nuovi, e creare esperienze relazionali positive che diano spazio e nuova luce a risorse e possibilità.
Il presupposto fondamentale è che la Casa insieme ai suoi ospiti produca arte e cultura, generando aperture e scambi verso l’esterno e che questo avvenga grazie all’aver acquisito nuovi strumenti e modalità espressive.
L’intento è aprire la Casa alla cittadinanza, creando luoghi di incontro e dialogo, mediante la bellezza e il linguaggio universale dell’arte. Le arti che divengono narrazioni di complessità delle storie delle persone che abitano la Casa, il quartiere e la strada.
Nello specifico, l’idea alla base di Migrarte è quella di creare un modello di lavoro che diventi parte integrante del sistema di accoglienza, strumenti di conoscenza e consapevolezza rivolti a creare percorsi funzionali.
Quella di Migrarte è un’équipe multidisciplinare costituita da:
- una coordinatrice
- un teatro terapeuta
- un’arte terapeuta
- una psicologa
- un’educatrice
- una psicologa allenatrice di calcio
- una psichiatra che si occupa della supervisione clinica
L’équipe si interfaccia con tutte le altre équipe della Casa, con una particolare attenzione all’area accoglienza e a quella della cultura.
I nostri percorsi artistici, creativi e socializzanti
Migrarte comprende la realizzazione settimanale di:
- 5 percorsi di arte terapia
- 2 laboratori di teatro
- un laboratorio artistico rivolto alle persone senza dimora
- un laboratorio di foto linguaggio
- un progetto calcio
- uscite
- organizzazione di momenti socializzanti
Tutti i percorsi dei laboratori prevedono delle finalizzazioni artistiche anche in eventi mirati alla coesione sociale e alla condivisione con la cittadinanza.
Le collaborazioni con artisti riconosciuti nel campo dell’arte e del teatro sono parte integrante del progetto. Alcune delle collaborazioni precedenti e attuali attive:
- Bros
- Sandro Martini
- Krzysztof Wodiczko e Galleria More Art di New York
- Jean Blancheart
- Museo d’arte di Tel Aviv
- Fondazione Pomodoro
- Black Diaspora Art
- Nari Ward per Fondazione Trussardi
- Michele dell’Utri per Piccolo Teatro
- Marco Paolini per Vajonts23
Inoltre, il progetto teatro anche grazie alla collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano prevede una dimensione formativa per operatrici e operatori del terzo settore e, in collaborazione con la Biblioteca del Confine della Casa della Carità, percorsi di sensibilizzazione nelle scuole.
Tutti i laboratori prevedono delle schede di valutazione individuali e di gruppo e un monitoraggio semestrale rispetto agli obiettivi. Il progetto vede attualmente la partecipazione di circa 60 persone a settimana che frequentano i laboratori proposti.
Il laboratorio di teatro della Casa
Dal 2021 alla Casa della Carità è nata una piccola, ma preziosa, esperienza di teatro che coinvolge un gruppo di ospiti e operatori di via Brambilla insieme ad alcune persone fragili seguite dai progetti territoriali che la Fondazione porta avanti nel Municipio 2 di Milano.
Il percorso drammaturgico del laboratorio teatrale della Casa è ideato e condotto da Alberto Pluda – operatore della Fondazione nell’ambito della custodia sociale, teatro terapeuta e docente di teatro presso la Banca del Tempo negli spazi di Artepassante – affiancato da Serena Pagani – coordinatrice del progetto Migrarte – e da due operatori sociali della Casa, Marta Boniardi e Michel Sanfratello.
Il percorso del laboratorio si richiama al teatro povero di Jerzy Grotowski e al teatro della crudeltà di Antonin Artaud: un teatro prima del teatro e più vero della vita stessa, un teatro pre espressivo, alla ricerca del riappropriarsi del proprio corpo liberato dal peso del vivere quotidiano.
«Attraverso il lavoro su respiro, attenzione, concentrazione, i sensi, l’ascolto e il gruppo, abbiamo creato un nuovo spazio per i nostri ospiti dove raccontarsi, offrendo loro un modo diverso per esprimersi e comunicare», dicono gli operatori.
Vuoi saperne di più?
Per avere maggiori informazioni sui laboratori creativi e di socializzazione della Casa della Carità, scrivi a migrarte@casadellacarita.org