I progetti della Biblioteca del Confine in carcere mettono in relazione persone che provengono da contesti sociali e culturali differenti, facendole incontrare intorno a un libro.
Da diversi anni, la Biblioteca del Confine della Casa della Carità, nell’ambito di “Biblioteche in rete a San Vittore“, promuove alcuni progetti che mettono in relazione persone che vivono dentro e fuori dal carcere, che provengono da contesti sociali e culturali differenti, facendole incontrare intorno ai libri.
In dialogo dentro e fuori dal carcere intorno a un libro: la Società di Lettura
La prima di queste iniziative è la Società di Lettura, uno storico progetto che la Biblioteca del Confine della Casa della Carità porta avanti insieme al liceo scientifico “Alessandro Volta”, in una sinergia che negli anni si è allargata alla Casa Circondariale di San Vittore e all’Associazione Gruppo Carcere “Mario Cuminetti” che opera al suo interno.
L’obiettivo di questo progetto è mettere in relazione, attraverso la lettura di un libro, ragazze e ragazzi che, pur essendo quasi coetanei e vivendo nella stessa città, provengono da contesti sociali e culturali differenti. Un incontro, quello tra queste storie di vita così distanti, che senza la Società di Lettura sarebbe probabilmente inimmaginabile.
Eppure è possibile e riesce anche, nel suo piccolo, a dare un po’ di concretezza all’articolo 27 della Costituzione, quello in cui si riconosce la funzione rieducativa della pena, mettendo in dialogo chi sta dentro e chi sta fuori dal carcere.
Lo racconta, anzi lo canta, L., in un rap scritto insieme da studentesse e studenti del Volta e studenti detenuti:
Gli incontri della Società di Lettura tra studentesse e studenti del Volta con i giovani detenuti avvengono all’interno di San Vittore, dove, per qualche ora, è come se i due gruppi facessero parte di una stessa classe di scuola:
Come si diceva, gli incontri della Società di Lettura ruotano intorno alla lettura di un libro che, per l’edizione 2023 è “La sostanza instabile”, di Giulia Lombezzi (Giulio Perrone Editore). Lo presenta P., uno dei protagonisti del progetto:
Solitamente, l’incontro con l’autrice o l’autore del libro avviene alla fine del progetto nel corso di due eventi che si svolgono sia all’interno del carcere che fuori. In questa edizione, invece, la scrittrice Giulia Lombezzi ha partecipato a diversi incontri con ragazze e ragazzi, dando loro la possibilità di conoscerla meglio e di farle moltissime domande, tra cui: perché ha deciso di fare la scrittrice? Si può vivere di questo lavoro?
E naturalmente si è parlato del libro:
Intorno al libro, però, si sviluppano e crescono molte riflessioni, anche personali. In uno degli ultimi incontri di quest’anno, per esempio, ragazze e ragazzi sono stati invitati a raccontare un episodio o un momento della loro vita in cui sono stati orgogliosi di se stessi:
Una nuova sperimentazione con il Liceo Cremona
Sulla scorta di questo progetto, nel 2022 è stata avviata una nuova sperimentazione che coinvolge studentesse e studenti di alcune classi quarte del liceo scientifico “Luigi Cremona” di Milano.
Ne abbiamo parlato con Cecilia Trotto, responsabile della Biblioteca del Confine: «All’inizio dello scorso anno scolastico, siamo stati contattati dalla professoressa Giovanna Agostini, responsabile dei progetti PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) del Liceo Cremona, chiedendoci di poter sviluppare insieme un progetto che potesse avvicinare i giovani al mondo del carcere, visto che già in classe ne avevano discusso, per esempio attraverso l’ascolto del podcast “Io ero il milanese” e la visita alla mostra “Riscatti. Per me si va tra la perduta gente”».
Un progetto sulla lettura ad alta voce
Partendo dall’esperienza della Società di Lettura, è stato quindi pensato un nuovo progetto, che ruotasse sempre intorno ai libri, per mettere in relazione chi sta dentro e chi sta fuori dal carcere, ma con diversi elementi di novità: «Nella prima parte dell’anno abbiamo avviato una formazione sui diversi strumenti della lettura ad alta voce per il loro utilizzo in contesti fragili, con persone vulnerabili e che spesso non conoscono la lingua italiana e sono poco scolarizzate», spiega Cecilia.
In questa attività formativa sono stati anche coinvolti gli operatori della Casa che si occupano del laboratorio di teatro e volontarie e volontari che all’interno del carcere sono impegnati in progetti di promozione alla lettura, nell’ambito di “Biblioteche in rete a San Vittore”.
Durante la parte formativa ragazze e ragazzi hanno realizzato alcuni strumenti per la lettura ad alta voce, come il silent book (un libro senza parole basato esclusivamente sulla sequenza di immagini, illustrazioni o fotografie, eliminando così barriere di tipo linguistico o culturale e favorendo la comprensione, ndr) o il kamishibai (una forma di narrazione di origine giapponese che utilizza immagini stampate che vengono mostrate all’interno di un teatrino di legno portatile, ndr).
«Dopo questa prima parte, siamo entrati a San Vittore, mettendo in pratica quanto imparato inserendoci in alcune attività già attive. Nel terzo reparto, per esempio, abbiamo affiancato la volontaria Emma Contini, che ogni mese legge un libro diverso insieme ai detenuti. Con Carla Chiappini e Laura Gaggini abbiamo partecipato a diversi incontri con autori mentre con Antonella Minetto abbiamo lavorato sul testo “La sostanza instabile”, protagonista della Società di Lettura», racconta Cecilia.
Per l’estate è stato chiesto a ragazze e ragazzi di rielaborare quanto fatto durante l’anno. Le loro riflessioni e i prodotti che hanno realizzato sono stati protagonisti di un evento in occasione di Bookcity Milano, in programma dal 15 al 19 novembre 2023, nella sezione Scuole.
Scopri come partecipare
Per informazioni sui progetti della Biblioteca del Confine dentro e fuori dal carcere e con le scuole, scrivi a: biblioteca.confine@casadellacarita.org