Il testo della lectio magistralis tenuta da Johan Galtung al convegno del Centro Studi SOUQ del 13 dicembre 2013, nell’aula magna dell’Università degli Studi di Milano.
Johan Galtung: Fondatore di Trascend.org – a Peace and Development Network for Conflict Transformation by Peaceful Means www.trascend.org
SISTEMI: Un Riorientamento
[1] Transarmo: Gli Stati usano gli eserciti per la difesa e per l’offesa, in altre parole, per le guerre.
Si vis pacem, para bellum, ovvero la pace attraverso la sicurezza è un concetto che vorrebbe
comprendere entrambi, sia la pace che la sicurezza. Tuttavia, la difesa militare di tipo offensivo,
minaccia, provoca la corsa agli armamenti, e anche le guerre. Si vis pacem para pacem, ovvero la
sicurezza attraverso la pace, è un concetto che non implica disarmo, non significa lasciare regioni,
stati, territori, incluso il livello locale, privi di difesa; ma identifica i conflitti e i traumi che stanno
alla base della violenza, in modo da risolverli, costruisce relazioni pacifiche fra Stati, prevede la
difesa difensiva “nel caso in cui sia assolutamente inevitabile”.
[2] Non allineamento: La solidarietà e l’aiuto alle vittime di un’aggressione dovrebbe essere
motivata dalla causa specifica dell’aggressione, non dall’appartenenza dello Stato a un’alleanza.
Ciò implica il transarmo, ovvero il passaggio dal sistema NATO e dalla politica militare
dell’Unione Europea a una difesa difensiva regionale e a una difesa collettiva delle Nazioni Unite
nel mondo sotto un comando militare rappresentativo di tutti i Paesi.
[3] Essere utili agli altri Paesi: sviluppando relazioni talmente positive che gli altri Paesi desiderino
contribuire al miglioramento, non alla distruzione del nostro Paese. Ci sono molti modi per
realizzare tutto ciò: un commercio che sia reciprocamente vantaggioso, un turismo per la
compartecipazione della natura e della cultura, il sostegno reciproco quando la sofferenza attacchi,
o davanti a catastrofi sociali e naturali, e in più servendo in qualità di esperti nella costruzione della
pace nel mondo.
[4] Essere meno vulnerabili in caso di aggressione è possibile, attraverso:
a) il decentramento politico-militare in modo che, nel caso di un’ aggressione contro qualsiasi
settore o parte del Paese, non ci sia una paralisi dell’intero Paese, che si possa portare avanti una
resistenza, e che la vita della società rimanga il più normale possibile.
b) l’autosufficienza economica, soprattutto l’autosufficienza energetica e alimentare. In caso di
emergenza – qualora, in caso di attacco esterno, il commercio non funzioni più. Essere
autosufficienti libererebbe dalla tentazione di attaccare gli altri; mantenendo sempre intatti i settori
economici – primario, secondario, terziario, quaternario – facendo sì che il soddisfacimento dei
bisogni di base avvenga il più possibile “in casa”, ottenendo il resto attraverso il commercio.
Difesa contro lo spionaggio. Non avendo segreti; infatti il transarmo lavora apertamente, per
prevenire e scoraggiare ogni spionaggio. Un’economia più cooperativa, un’economia meno
competitiva (più cooperative, meno imprese); che invita gli altri Paesi a partecipare.
ALTERNATIVA: Costruzione della Pace
5] Risoluzione del Conflitto. Conflitto significa obiettivi incompatibili; risoluzione dei conflitti
significa rendere compatibili gli obiettivi in modo accettabile e sostenibile per tutte le parti
coinvolte. Il metodo è il dialogo con tutte le parti per rintracciare gli obiettivi e verificarli dal punto
di vista della loro legittimità; dopodiché subentra il tentativo di combinare gli obiettivi legittimi
attraverso il compromesso, o attraverso la creazione di una nuova realtà, di un progetto sul futuro.
Rendere l’orientamento alla soluzione di ogni conflitto parte integrante della cultura e dei media, i
quali, invece, attualmente considerano solo la “vittoria”. Istruzione-pratica di massa della
risoluzione dei conflitti sia interni che globali.
[6] Riconciliazione dei traumi. Superare il passato rivisitando eventi traumatici, riconoscendo i torti
perpetrati, dialogando sul perché tutto ciò è successo, costruendo insieme un futuro pacifico,
rendendo l’orientamento alla riconciliazione una parte della cultura e dei media, quindi non solo il
“dimenticare”. Istruzione e pratica di massa alla riconciliazione dei traumi nazionali e mondiali.
[7] Empatia per creare armonia. Promuovere la conoscenza degli altri punti di vista, non solo del
proprio. Com’è il mondo visto dall’altro genere, dalle altre generazioni, dalle altre razze, dalle altre
classi, dalle altre nazioni, dagli altri Stati, dalle altre religioni, dalle altre civiltà? Com’è il mondo
visto dalle professioni – militari, religiose, politiche, economiche? Sviluppare la capacità di soffrire
la sofferenza degli altri e godere della gioia degli altri, per l’armonia. Comprendere i traumi e le
glorie altrui è una parte importante della formazione in geografia e storia nell’era della
globalizzazione.
[8] Cooperazione, costruire progetti per un beneficio reciproco e in termini equi, superando i confini
dei conflitti e le linee di faglia che li sottendono; per, in generale, perseguire la parità tra i generi, le
generazioni, le razze e le nazioni, gli Stati e le regioni, le civiltà; e per mettere in atto una massiccia
riduzione di ogni tipo di disuguaglianze.
Politicamente, questo richiede il passaggio alla unità continentale, secondo il metodo di uno Stato
un voto.
Militarmente questo richiede il passaggio dagli Stati alle Regioni secondo il metodo di uno Stato un
voto.
Economicamente, questo richiede transazioni con pari effetti collaterali a lungo termine, come
promuovere lo sviluppo per tutti i Paesi e cooperare per trovare delle soluzioni ai problemi
dell’ambiente.
Culturalmente questo richiede più della semplice tolleranza: il dialogo basato sul rispetto e la
curiosità reciproca, e l’apertura al reciproco apprendimento.
DIFESA: Difesa Difensiva
[9] non offensiva, non provocatoria, solo chi dispiega armi può tollerare che altri lo facciano,
limitatamente alla difesa (non all’offesa, all’attacco, alla guerra). Essa richiede armi e piattaforme a
corto raggio; campi minati, veicoli armati, bombe intelligenti, armi semi automatiche, artiglier
costiera, elicotteri, difesa aerea fasci di raggi verticali, unicamente per la difesa.
[10] Difesa Militare convenzionale, per segnare i confini territoriali, marini e aerei, in modo che
non provochi nei Paesi vicini corse agli armamenti, né susciti paura della guerra.
[11] Difesa paramilitare, milizie che abbiano base e sostegno a livello locale e che utilizzino
tattiche di guerriglia, predisposte anche per il lungo termine.
[12] Difesa non militare, preparare, e formare la popolazione alla massiccia disobbedienza civile /
non-cooperazione verso qualsiasi regime illegittimo imposto al Paese e che cooperi con la Difesa
Militare convenzionale e con la Difesa Paramilitare di cui sopra.
[13] UN MINISTERO PER LA PACE per il coordinamento del maggior numero possibile dei
tanti passaggi richiesti dai 12 punti suddetti, sezioni e sottosezioni. Potrebbe dipendere dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Immaginate un Paese che fondi la propria sicurezza attraverso la pace, non allineato, utile agli altri
Paesi, invulnerabile, che si occupi di mediazione dei conflitti e dei traumi rilevanti, fortemente
dotato di empatia e di progetti equi tra i popoli, munito solamente di armi non provocatorie, pronto
a difendere i propri confini e ogni parte del proprio territorio con mezzi di difesa difensiva militare
e non militare con un Ministero per la Pace. Un paese che tenga conto di tutti i precedenti 12 punti è
molto improbabile che venga attaccato.
Ora immaginate un Paese con un sistema militare offensivo ad ampio raggio, con alleanze di tipo
aggressivo, non utile agli altri Paesi, vulnerabile, che ha in mente la vittoria come unico approccio
al conflitto e l’amnesia come unico approccio ai traumi inflitti, uno Stato autistico, votato allo
sfruttamento, privo di qualunque difesa difensiva,senza un Ministro per la Pace, in breve, un Paese
la cui politica militare non copra nessuno dei punti precedenti; allora è altamente probabile che
attacchi e sia a sua volta attaccato.
Un Paese con un punteggio alto non solo è più sicuro, ma è anche un dono per il mondo, circondato
da circoli di amicizia in espansione; invece, un Paese con un punteggio basso è una minaccia,
circondato da nemici. La Svizzera in Europa, il Nepal in Asia sono paesi ad alto punteggio che
quasi mai vengono attaccati; L’unione Europea in Europa e l’ ASEAN in Asia sono esempi di
regioni dove le guerre sono (quasi) impensabili.
Vedere “La Loi Peillon” della Francia; prevede la formazione alla prevenzione e risoluzione nonviolenta dei conflitti “per gli insegnanti e tutte le persone della scuola in formazione iniziale e continuativa, da svolgere da parte delle Scuole delle Professioni Superiori e Scolastiche (ESPE) approvata il 25 giugno 2013.