La Casa della Carità aderisce alla giornata di digiuno e preghiera per la pace tra Ucraina e Russia, indetta da Papa Francesco per mercoledì 2 marzo
In questi giorni a Firenze sono in corso due forum che radunano i vescovi e i sindaci delle città di 30 paesi legati al mar Mediterraneo. Una sorta di “G30” ecclesiale e civile, ispirato alla profezia di pace tra i popoli di Giorgio La Pira.
Una profezia, quella del “sindaco santo” di Firenze, che nelle ultime settimane è diventata più attuale che mai.
Quanto sta accadendo in Ucraina, con lo scenario di una guerra alle porte dell’Europa e un’escalation di tensione che sta coinvolgendo anche i Paesi occidentali, compresa l’Italia, è infatti drammatico e preoccupante.
È necessario lavorare affinché la guerra che la Russia sta scatenando in Ucraina, le cui conseguenze non potranno che essere devastanti per la popolazione di quel paese innanzitutto e per il mondo intero, cessi il prima possibile.
Per raggiungere questo obiettivo, occorre recuperare la lezione di La Pira, che di fronte alla minaccia di conflitti invocava l’urgenza di «imboccare i sentieri della pace».
Anche la Casa della Carità si associa dunque ai richiami, già giunti numerosi all’indirizzo dei potenti della terra, che chiedono che la supremazia del dialogo prevalga sulla logica del conflitto.
E per questo motivo la Casa della Carità, con il suo presidente don Virginio Colmegna, aderisce alla giornata di digiuno e preghiera indetta da Papa Francesco per il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, unendosi all’appello del pontefice per la pace tra Russia e Ucraina.
[L’immagine di apertura è di Humphrey Muleba su Unsplash]