Perché, anche quest’anno, la Casa della carità ha deciso di far partire un progetto dedicato ai profughi in una parrocchia di Milano, quella della Beata Vergine Assunta in Bruzzano.
La Casa della carità torna a portare la sua esperienza di accoglienza dei profughi al di fuori delle mura della sua sede, coinvolgendo il territorio milanese e i suoi cittadini.
Dopo la positiva esperienza dell’estate 2014 nella parrocchia dell’Annunciazione di Affori, dove in sei settimane sono passate complessivamente oltre 800 persone in fuga da Siria ed Eritrea, quest’anno la Fondazione ha trovato grande disponibilità nella parrocchia della Beata Vergine Assunta in Bruzzano, con il suo parroco don Paolo Selmi, con cui ha lanciato un nuovo progetto di ospitalità per i profughi in arrivo a Milano.
Da venerdì 24 luglio, dopo la conclusione delle consuete attività estive della parrocchia, i migranti sono accolti in maniera temporanea, gratuita e non convenzionata nei locali dell’oratorio di via Acerbi 12, dove sono stati messi a disposizione 90 posti letto fino alla fine di agosto.
Profughi a Bruzzano: le ragioni di un’accoglienza
La scelta di coinvolgere il territorio nell’accoglienza dei migranti, che troppo spesso viene percepita come un’emergenza e come tale suscita preoccupazioni e paure, non è solo dettata dall’esigenza di aumentare gli spazi di ospitalità. Come Fondazione, siamo convinti che il coinvolgimento della cittadinanza sia un valore aggiunto dal quale non possiamo prescindere. E, dopo la grande risposta data dai volontari di Affori un anno fa, lo ha confermato l’entusiasmo con cui oltre 100 volontari della parrocchia e del quartiere si sono messi a disposizione.
«In questo rapporto con le parrocchie che si rinnova anche quest’anno vedo la miglior risposta delle comunità cristiane ai ripetuti appelli di Papa Francesco ad impegnarsi in prima persona per chi ha bisogno», ha dichiarato don Virginio Colmegna, presidente della Casa della carità, spiegando la decisione di aprire questo nuovo progetto d’accoglienza.
Il progetto, approvato dalla Diocesi di Milano, è realizzato in accordo con il Comune e la Prefettura di Milano, ma non prevede alcuna convenzione né lo stanziamento di fondi appositi da parte delle istituzioni cittadine. L’accoglienza verrà finanziata dalla Casa della carità che, a sua volta, per coprire tutti i costi del progetto conta sul sostegno di tutti i suoi donatori, dai cittadini alle aziende. Tra queste Milano Ristorazione, alla quale va il nostro ringraziamento, che ha già garantito il suo apporto per i pasti degli ospiti del centro.