SOUQuaderni 22 – Novembre 2020
Salute, salute mentale e carcere al tempo del Covid. E ancora: la cura della Terra, i diritti del vivente, la dignità del lavoro.
Il benessere del “corpo sociale” può essere raggiunto solo a condizione che nessuno venga lasciato indietro. Se con Basaglia – di cui un articolo presente in questo numero di SOUQuaderni riporta un encomiabile ricordo in occasione dei vent’anni dalla sua morte – ha preso avvio un movimento finalizzato a dare voce ai lungodegenti reclusi nei manicomi, adesso è tempo di dare voce a un numero molto più consistente di persone silenziate, manchevoli di diritti o private di libertà.
L’arrivo del Covid non ha fatto altro che accentuare situazioni di disagio e di disuguaglianze sociali. Una condizione che ha causato il moltiplicarsi di “popoli senza nome”, per dirla con le parole di uno degli autori degli articoli qui raccolti.
Ecco quindi che SOUQuaderni22 pone lo sguardo su alcuni cosiddetti “scarti umani” considerati in tempo di pandemia persino sacrificabili (gli anziani nelle RSA, i detenuti nelle carceri, i malati polipatologici ricoverati in terapia intensiva, ecc.) e richiama l’attenzione su un’idea di salute che va ben oltre la sola dimensione individuale e biomedica: si parla di “determinanti sociali” e di attenzione all’ambiente sociale, economico, culturale e fisico in cui le persone vivono.
SOUQUADERNI
SOUQuaderni è la rivista scientifica del Centro studi SOUQ. Dal 2010, esce ogni sei mesi in formato digitale, ad aprile e novembre. L’archivio della rivista è disponibile qui.