5 associazioni, tra cui la Casa, formano la rete “Casa e oltre” per offrire una soluzione abitativa stabile a 280 persone in 2 anni
Milano, 21 febbraio 2025 – Una rete di appartamenti e di diversi servizi mirati all’integrazione, messi a disposizione da 5 associazioni attive in città per accogliere famiglie in condizione di fragilità sociale ed economica, persone sole o senza dimora e a rischio di emarginazione. È questo l’obiettivo di “Casa e oltre”, il nuovo sistema di housing sociale che nasce a Milano e sarà attivo per due anni. Con capofila Fondazione Progetto Arca, il progetto è sostenuto dalla Global Innovation Challenge della Citi Foundation, un’iniziativa che ha finanziato con fondi “catalitici” per 25 milioni di dollari 50 organizzazioni non profit che affrontano in modo innovativo una delle urgenze più pressanti dei nostri tempi: il problema dell’insicurezza abitativa.
Insieme a Progetto Arca, sono 4 le organizzazioni che danno vita al programma: Fondazione Casa della Carità, Croce Rossa Milano, Fondazione Somaschi, Fondazione IBVA. Ognuna con la propria specificità e competenza, le organizzazioni agiscono per un obiettivo comune: riconquistare l’autonomia abitativa, superando una condizione di emergenza.
Lo fanno con un approccio innovativo: il team di lavoro è infatti multidisciplinare e multipartner, e si basa sulle diverse esperienze e competenze dei partner in rete, tutti autorevoli e concreti nell’offrire un’efficace risposta locale nell’ambito della povertà. Anello di congiunzione è il Comune di Milano, che ha il compito di supportare la rete di “Casa e oltre” nel monitoraggio delle varie accoglienze, verificandone l’impatto sociale, in vista della creazione di un nuovo modello scalabile nel settore dell’accoglienza.
“Siamo convinti – dichiara l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolé – che per affrontare le grandi difficoltà sociali che investono, in maniera sempre più significativa, tantissime persone e nuclei familiari l’unica risposta possibile sia costruire delle reti di supporto che vedano il coinvolgimento di tutti gli attori che sul territorio si occupano di fragilità. Un sistema in cui le varie competenze vengano messe a frutto, con una forte regia pubblica, per ampliare il raggio di azione che i singoli enti raggiungerebbero se lavorassero in autonomia. Partiamo oggi con dei partner che hanno una storia di impegno importante su questo fronte, con la consapevolezza di dover continuare ad allargare la partecipazione per moltiplicare le risposte a disposizione. Questo progetto, prendendo atto dei bisogni del nostro tempo, parte proprio dalla casa, come fulcro di un percorso di reinclusione grazie al quale ogni beneficiario possa rivendicare con dignità il proprio diritto a una vita serena”.
Nello specifico, il progetto pilota prevede di offrire nell’arco di 2 anni un alloggio stabile a 280 persone fragili, sia italiane sia straniere, che si trovano senza casa o sono a rischio di perderla, per un totale di 42 appartamenti a Milano messi a disposizione dalle 5 associazioni.
L’accoglienza è prevista per un periodo da 6 a 18 mesi, al termine del quale l’appartamento può essere messo a disposizione di un’altra persona o nucleo in difficoltà. In questo tempo, i beneficiari – segnalati dai servizi sociali e dalle associazioni sul territorio tramite canali come i centri di ascolto, i Market solidali, le Unità di strada – avviano un personale percorso verso la riconquista dell’autonomia abitativa, usufruendo di servizi personalizzati che favoriscono l’integrazione. Ogni persona accolta segue infatti un percorso individuale grazie a un’equipe socioeducativa (con educatori, psicologi, operatori) che aiuta nella gestione della casa, a orientarsi nella burocrazia e nel panorama dei servizi sociali e sanitari sul territorio, nella ricerca di un lavoro e di future soluzioni abitative stabili e accessibili.
Fondamentale in questo contesto è la guida dell’educatore finanziario, figura che Progetto Arca già mette in campo nei suoi Market solidali per aiutare le persone a fare la spesa in maniera consapevole, gestire il bilancio familiare e assumere un comportamento responsabile nelle spese e nel risparmio. “Poniamo particolare attenzione agli aspetti finanziari perché sono necessari per acquisire consapevolezza sui comportamenti di spesa e maturare la capacità economica necessaria per impostare soluzioni abitative indipendenti e durature” sottolinea Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca. “La casa è molto più di un semplice rifugio: è il luogo dove una persona ritrova se stessa e ricostruisce la sua vita. Per questo è necessario evitare che una situazione di fragilità temporanea si trasformi in disagio ed esclusione sociale duraturi, e per farlo occorre intervenire per tempo. Per noi come rete “Casa e oltre”, la casa è prima di tutto”.
“Il progetto ‘Casa e oltre’ sposa perfettamente il senso del programma Global Innovation Challenge della Citi Foundation” dichiara Matteo Perfetti, Citi Country Officer per l’Italia, “che mira ad agire da moltiplicatore delle risorse che la Fondazione mette a disposizione, sia grazie all’impatto diretto che genera, sia grazie alla sperimentazione o alla scalabilità di nuovi modelli nel sociale che possano essere replicati in altre comunità o rispetto ad altre emergenze. Il fare rete tra Associazioni è il motore di questo progetto e sono certo contribuirà ad alleviare una delle emergenze più pressanti, quella di una casa vera e sicura, a beneficio delle componenti più vulnerabili della nostra società”.
La Fondazione Casa della Carità si prende cura di persone di ogni età, fragili e multiproblematiche. Nel progetto mette a disposizione 2 appartamenti, dove singoli e famiglie possono sperimentare una reale inclusione sociale sul territorio. Gli ospiti, intercettati dal Centro d’Ascolto, saranno seguiti da operatrici e operatori di prossimità nell’orientamento ai servizi per eventuali vulnerabilità fisiche o psichiche e supportati in aspetti burocratici, documentali e legali. In presenza di abitanti “senior”, si mira a coinvolgerli come supporto ai nuovi arrivati.
Croce Rossa Milano partecipa al progetto mettendo a disposizione 4 appartamenti: 2 per adulti senza dimora e 2 per famiglie in emergenza abitativa. Partendo dalle reali possibilità personali e capacità degli ospiti, l’equipe multidisciplinare di professionisti e volontari accompagna gli ospiti in un percorso di crescita condiviso, al cui centro ci sono le relazioni, elemento centrale per costruire autonomia e inclusione, insieme alla capacità di attivare le reti e a uno sguardo integrato sul bisogno.
Fondazione Somaschi accoglie bambini, donne e adulti che vivono una condizione di fragilità. All’interno del progetto, un operatore di housing sociale ha il ruolo di career coach e job trainer, accompagnando il percorso di crescita personale e professionale di ogni ospite allo scopo di favorire l’inserimento sociale e lavorativo. Le attività si rivolgono nello specifico a persone con dipendenze.
Fondazione IBVA mette a disposizione 5 appartamenti per l’accoglienza di nuclei familiari in emergenza abitativa e in grave stato di fragilità socioeconomica, con l’obiettivo di dar loro non solo una casa in cui stare, ma anche di accompagnarli in un percorso di ritorno all’autonomia.
La gestione degli ospiti da parte delle equipe risulta efficiente grazie anche all’uso della piattaforma digitale TUTTIXTE – messa a disposizione da Progetto Arca e già usata in modo efficace nell’organizzazione delle Unità mobili che portano soccorso e prima accoglienza in strada – in cui vengono raccolte e condivise tutte le informazioni utili sugli ospiti e sugli interventi attivati con ciascuno per il raggiungimento dell’autonomia e inclusione sociale.