Da tempo impegnata sul tema della migrazione, la Casa della Carità ha aderito al progetto di una nuova nave per le operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo.
La Casa della Carità, nel novembre 2020, ha aderito a ResQ – People Saving People, il progetto per mettere in mare una nuova nave per le operazioni di ricerca e soccorso dei migranti. “Nonostante siamo tutti, e giustamente, concentrati sul contrasto alla pandemia, non dobbiamo dimenticare che tutti gli altri problemi del mondo non sono d’un tratto spariti. Non dobbiamo dimenticare, per esempio, che decine e decine di persone continuano a perdere la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e raggiungere l’Europa”, ha spiegato don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione.
“In attesa che si rafforzino i corridoi umanitari e che si aprano nuovi canali di ingresso legale, come chiediamo con la proposta di legge di Ero Straniero, non possiamo essere indifferenti e voltarci dall’altra parte di fronte a queste tragiche morti: dobbiamo agire per salvare quante più vite possibile. Per questo, anche sollecitati dall’ultima enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”, Casa della Carità aderisce con convinzione all’iniziativa di ResQ”, ha aggiunto il presidente della Casa della Carità.
Il manifesto di RESQ
Noi vogliamo bloccare queste stragi
Mai, nella storia, si sono contate così tante vittime nella rotta migratoria tra Africa e Europa. Gli SOS di chi naufraga si perdono tra le onde, e la gente muore. Il Mediterraneo, per secoli culla di civiltà e patrimonio di culture e visioni, oggi è diventato cimitero di uomini alla ricerca di un futuro migliore. Noi vogliamo bloccare queste stragi che, ormai nell’indifferenza, continuano inesorabilmente ad avvenire nel nostro mare. Vogliamo salvare la vita di ogni uomo, donna, bambino che migra verso il nostro continente, a prescindere dalla nazionalità, dalla religione e dai motivi che li spingono a farlo. Vogliamo ribadire l’obbligo morale di rispettare la vita.
Vogliamo mettere una nave in mare
Per fare questo, vogliamo mettere una nave in mare. Vogliamo che batta bandiera italiana. Vogliamo che sia l’unica bandiera a bordo, che diventi emblema di accoglienza, riparo, salvezza. Vogliamo sia una nave della società civile, di bambini e genitori, di insegnanti e studenti, di cooperative e associazioni, di personaggi famosi e perfetti sconosciuti; una nave di tutti coloro che sono stanchi di girare la testa dall’altra parte e decidono di salvare vite umane. Vogliamo che convogli l’energia e lo sdegno, l’impotenza e la pietà che provano migliaia di cittadini davanti alle stragi che stanno avvenendo nel nostro mare. Per questo vogliamo attivare un crowdfunding, affinché questa nave sia di chiunque creda in questi valori.
Vogliamo che racconti le storie delle persone
Vogliamo sia una nave efficiente, con un equipaggio capace, preparato, competente. Vogliamo che la nostra nave, e l’azione di salvataggio, rispondano unicamente alle Leggi del Mare e al Diritto Internazionale, secondo i principi imprescindibili e non negoziabili di umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità. Vogliamo che diventi simbolo di speranza, che riporti informazioni reali e aggiornate su quello che succede, che racconti al mondo le storie delle persone che salverà.
Se lo vuoi anche tu, Benvenuto a bordo.
Vogliamo che diventi un esempio per i popoli di altre nazioni. Sogniamo che ogni Stato europeo segua il nostro esempio e metta in mare altre navi di speranza. Ai nostri Governi, alla nostra Europa, spetta il compito di fare salpare progetti concreti di gestione e accoglienza. Sì, vogliamo che sia una nave che salva vite umane. Se lo vuoi anche tu, benvenuto a bordo.
CONTATTI
Simona Sambati – simona.sambati@casadellacarita.org – 02 25935243
Sito internet: www.resq.it