Blog - Don Virginio Colmegna

Scuola, pandemia e fraternità

L’educazione è un’occasione da non sprecare. Bisogna far emergere problemi e contraddizioni della scuola, ma anche trovare nuove strade lastricate di valori e ideali.

Riaprono le scuole, ma la confusione e le polemiche sulle misure che – giustamente – vanno prese per evitare la diffusione del contagio sembrano dominare la scena pubblica. Il dibattito in corso pare lontanissimo da un’idea di scuola che è anzitutto apprendimento, istruzione, educazione, sapere, insegnamento. E in questo senso la pandemia dovrebbe rappresentare un’occasione da cogliere per capire cosa ci stia rivelando questa emergenza sanitaria.

«Pensavamo di rimanere sani in un mondo malato», ha detto il Papa nei giorni più cupi del confinamento. «Niente dovrà essere più come prima», hanno detto in tanti, sia intellettuali che persone comuni. Allora anche la scuola sia un luogo da dove intravedere i problemi di questo “mondo malato”, attraversato da ingiustizie e disuguaglianze, in cui troppe persone vivono come “scarti”, per dirla ancora con le parole di Francesco.

E sia anche un luogo dove recuperare quelli che si chiamano valori e ideali, ovvero quegli sguardi di fraternità e di cura che invocano stili di vita nuovi e carichi di quella presa di coscienza che dà senso proprio a quegli stessi valori e ideali. I quali vengono citati da tutti, ma poi vengono lasciati nel deposito dei buoni propositi, nell’archivio delle buone intenzioni che non incidono sulla quotidianità e sulla trasformazione culturale e sociale.  
 
Invece questo patrimonio valoriale, che si esprime anche come bisogno di relazioni, di ricerca di pace, di capacità di vivere scelte personali sostenibili, va lasciato crescere in noi e incaricato di attraversare, oltre alle coscienze, anche le esperienze di apprendimento e i curriculi di insegnamento. Un patrimonio valoriale che va alimentato con l’umiltà del discente, per far germogliare anche la gioia dello stare insieme. Le giovani generazioni devono essere attraversate da questa speranza. 


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