Blog - Don Virginio Colmegna

Anche i simboli sono importanti

Dietro slogan e iniziative di impegno per l’ambiente e per un’economia più giusta c’è la richiesta di responsabilità, sobrietà e solidarietà in linea con i principi della Laudato Si’.

La nostra società ricorre molto ai simboli, cioè a segni e gesti che anche se non si tramutano immediatamente in azioni profonde sono comunque portatori di grande valore e assumono notevole incidenza. Tra questi, il movimento School strike for climate noto anche con il nome Fridays for future, lanciato nel 2018 da Greta Thunberg, una studentessa svedese di 16 anni, e che lo scorso 15 marzo ha visto mobilitazioni in più di 100 paesi e 1500 città con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di fermare i cambiamenti climatici per salvare il Pianeta.

Questi giovanissimi lanciano al mondo un allarme sul clima e sulle devastazioni ambientali. In questo, ci vedo anche la condivisione di un segno di speranza e di cambiamento, dove dentro c’è anche il grande valore di una responsabilità che rompe la dimensione dell’individualismo. C’è bisogno di una narrazione che riscopra i principi della solidarietà e della sobrietà, spesso richiamati anche da Papa Francesco che ne sottolinea il bisogno di risiedere nel concreto delle esperienze e di non essere solo affermati in astratto.

Vi è quindi sempre più la necessità di radicare questi valori anche nei gesti quotidiani. Ed è la scelta che abbiamo fatto in Casa della carità promuovendo una settimana di iniziative culturali dedicata ai temi della Laudato Si’ (4-10 luglio 2019). Uno scossone che vogliamo dare non solo a noi, ma anche alla città, a cominciare dai luoghi dove ci sono più contraddizioni come le periferie. Ci siamo così accorti che l’impegno per un’economia solidale e rispettosa di persone e ambiente è condiviso da molti e questo ci ha fatto scoprire l’idea sempre più diffusa e condivisa di una società che non vuole più essere solo accompagnatrice dell’idolatria di un consumismo generico, ma che è capace di vivere la sobrietà come strada per la felicità.

Questa voglia di futuro sostenibile, l’energia dei movimenti di acquisto solidale, il desiderio di non rimanere imprigionati nella morsa di una pubblicità ingombrante rappresentano anche un cammino educativo e culturale che trova per forza una sua espressione anche nei gesti simbolici.

Come quello lanciato pochi giorni fa attraverso le colonne di Avvenire dal professor Leonardo Becchetti, che ci ha invitato a vivere il Saturday for future, vale a dire dedicare il sabato, il giorno successivo alla mobilitazione del movimento di Greta Thunberg quando oltre la metà delle persone fa abitualmente la spesa settimanale, ad acquistare prodotti di aziende che rispettano la sostenibilità ambientale e sociale.

Un’iniziativa che dovrebbe coinvolgere i genitori di quei ragazzi per un’estensione, a una più ampia fascia della popolazione, della conoscenza delle problematiche ambientali e che arrivi a coinvolgere anche gli anziani.

Insomma, per guardare il futuro si ha bisogno di non perdere mai il coraggio e la speranza. Soprattutto occorre capire che la responsabilità e i legami sociali sono fondamentali: qualsiasi impostazione individualista e di occupazione quantitativa deve lasciare spazio alla qualità e allora ecco che anche i gesti simbolici contano.


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