Il Bilancio di sostenibilità della Casa della Carità si inserisce in un percorso deciso dal CdA nel 2014 con l’obiettivo di comunicare in maniera efficace le attività e i risultati della Fondazione a tutti i suoi stakeholder
Bilancio di sostenibilità 2023:
In ascolto di chi resta ai margini della città
Per riassumere in poche parole il 2023 della Casa della Carità, si potrebbe dire che durante lo scorso anno la Fondazione ha risposto ad una fragilità crescente emersa nel contesto dell’area metropolitana della città di Milano.
E lo ha fatto attraverso il consolidamento di tutte le sue attività: da quelle più storiche, come il centro di ascolto, a quelle che si sono strutturate negli ultimi anni, come l’accoglienza in emergenza delle famiglie rifugiate.
Servizi come il centro diurno, le docce e il guardaroba, lo sportello di tutela e consulenza legale, la scuola di italiano, hanno visto crescere il numero di persone accolte e aiutate. Tra gli interventi di più recente avvio, abbiamo visto stabilizzarsi e rafforzarsi l’accoglienza in emergenza delle famiglie rifugiate.
L’anno scorso, inoltre, è stato l’anno del progetto Arcturus, sperimentazione di una struttura di prossimità per la grave marginalità a Milano. Progettato nel 2022, le attività operative di presa in carico e cura sono entrate nel vivo proprio nel 2023, come dettagliatamente raccontato in questo Bilancio di sostenibilità.
Un certo consolidamento si può osservare anche nelle attività culturali: abbiamo assistito infatti ad un completo ritorno in presenza di eventi e iniziative, che hanno visto crescere la partecipazione del pubblico, e ad un rinnovato rapporto con le scuole di ogni ordine e grado.
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Una Casa che accoglie con delicatezza e dignità:
il 2023 visto da don Paolo Selmi
In questo mio primo anno alla guida della Fondazione, ho visto che a tutte queste persone la Casa offre un tempo di ospitalità molto dignitoso, grazie alla cura di operatrici e operatori insieme a volontarie e volontari. Ho visto in loro una delicatezza dell’accoglienza, che considera la persona nella sua interezza e non la vede solo in relazione al bisogno che manifesta.
Questo accade con chi vive qui, ma anche con chi si incontra una sola volta ai servizi diurni. Il che mi fa dire con orgoglio che il volto amorevole di questa Casa si rivela già dall’ingresso, quando le persone bussano alla nostra porta.
Pensando al 2023 mi piace ricordare i tanti incontri con donatrici e donatori che, con il loro contributo, grande o piccolo che sia, permettono alla Casa di realizzare quelle attività che non sono coperte da convenzioni o da contributi di enti pubblici. Questi incontri mi hanno mostrato non solo che c’è un grande interesse per le attività della Casa, ma anche tanto affetto, direi quasi attaccamento, alla nostra Fondazione. Per questo voglio qui ringraziare di cuore le oltre 19mila persone che nell’ultimo anno hanno scelto di sostenere le nostre attività.
Vorrei confessare un mio desiderio per il futuro: mi piacerebbe che questa Casa diventi sempre di più la Casa della Carità della città, non tanto in termini di notorietà, ma come punto di riferimento per tutte le cittadine e tutti i cittadini milanesi che condividono con noi i valori dell’accoglienza, dell’inclusione sociale, della promozione dei diritti di ogni persona.
Don Paolo Selmi
Presidente Fondazione Casa della Carità “Angelo Abriani”
Buona gestione e innovazione per affermare i diritti dei più deboli: il 2023 visto da don Virginio Colmegna
Rileggere il 2023 della Casa della Carità ci fa dire che è stato un anno positivo per la Fondazione, risultato consolidato da un buon esito economico, anche grazie all’immissione di risorse per la realizzazione del nuovo progetto di “Sperimentazione di struttura di prossimità per la grave marginalità a Milano”, cui abbiamo dato il nome di Arcturus.
L’attuazione di questo intervento ci fa intravedere anche altri riscontri positivi, oltre quelli della buona gestione. Sono elementi che riguardano il carattere innovativo del progetto e che hanno ricadute da un punto di vista culturale e dei diritti.
È un 2023 in definitiva positivo perché si è realizzato, una volta di più, il mandato che il cardinal Martini consegnò a questa Fondazione: prendersi cura di chi soffre andando oltre l’assistenzialismo e promuovendo l’affermazione dei diritti con, allo stesso tempo, dare impulsi alla città per un cambiamento culturale nell’ottica della carità.
Don Virginio Colmegna
Presidente onorario
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- Per consultare il Bilancio consolidato 2023 della Fondazione (versione ristretta), clicca qui.