La Casa della Carità presenta “Regaliamoci futuro”, il percorso di riprogettazione della sua azione sociale e dei suoi spazi, che entrerà nel vivo con il nuovo anno e che è raccontato in un e-book.
Milano, 18 dicembre 2020 – Rispondere alle sfide del domani per continuare a rimanere fedele alla sua missione: partire dai “resti”, dagli sprovveduti, dagli ultimi della fila per generare inclusione, coesione sociale, diritti e benessere per tutti. Con questo obiettivo la Fondazione Casa della Carità ha dato il via a Regaliamoci futuro, un percorso di riprogettazione della sua azione sociale e dei suoi spazi, raccontato nell’omonimo e-book.
Il progetto entrerà nel vivo con il nuovo anno, dopo che per molti mesi del 2020 tutta l’organizzazione è stata impegnata in una lunga e proficua discussione che, attraverso gruppi di lavoro, ha coinvolto tutti gli operatori e molti volontari impegnati a immaginare nuove strategie possibili.
Don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione spiega il senso dell’iniziativa: «Come ci ha insegnato il cardinal Martini, la carità non è un’azione di buon cuore. La carità è Politica nella misura in cui, partendo dalle sofferenze dei più fragili, ci si lascia interrogare e si immaginano soluzioni concrete ai problemi sociali, per rispondervi “in maniera eccellente”, direbbe lui.
Per questo abbiamo dato vita a Regaliamoci futuro, che è un cantiere strutturale, perché sono previsti ampi lavori di ristrutturazione della nostra sede principale, ma è anche un cantiere concettuale, di senso, che ha coinvolto operatori, volontari, amici e collaboratori della Casa, in una riflessione profonda sulla nostra azione, perché dalle fragilità possiamo continuare a proporre alla città politiche sociali innovative. La pandemia non ha fermato questo percorso, ma ci ha consegnato nuove sfide che siamo pronti ad affrontare».
IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE
Nella sede di via Brambilla sono già partiti alcuni lavori di ristrutturazione che si moltiplicheranno nel corso del 2021. Gli interventi, che interessano più di un terzo della metratura complessiva dell’edificio, sono la conseguenza di una riflessione sulla qualità degli spazi e sulla necessità di un maggior efficientamento della struttura, nell’ottica di una sempre più forte attenzione della Casa della Carità alla sostenibilità ambientale.
L’esplosione della pandemia ha poi drammaticamente dimostrato l’urgenza di questa ristrutturazione che si muove in due direzioni precise: la risistemazione di alcuni spazi dedicati alle attività sia diurne che residenziali, con l’obiettivo di rendere possibile, in caso di necessità, una netta separazione della struttura tra attività residenziali e attività diurne (sportelli, docce, guardaroba, ambulatori) e la valorizzazione degli spazi per aumentare la qualità dell’accoglienza e dei servizi, migliorare la vivibilità di stanze e appartamenti secondo gli standard dei regolamenti edilizi, per differenziare gli spazi sulla base della tipologia di accoglienza e per attuare interventi di efficientamento energetico (impianto di riscaldamento e produzione acqua calda, sistema di climatizzazione, coibentazione coperture, infissi, illuminazione).
I PERCORSI OPERATIVI
Nella sua attuazione, Regaliamoci futuro prevede di attivare nuovi percorsi operativi e di ripensare i percorsi esistenti, per rispondere a due esigenze. Da una parte, reagire in maniera innovativa ai mutati bisogni delle persone in difficoltà, con un focus sul tema della salute, immaginando percorsi di cura ad alto livello per persone che presentano problematiche mediche (trapiantati, amputati, chemioterapie, disabilità permanenti, patologie post-acute ecc.), problematiche psichiatriche, problematiche comportamentali.
Dall’altra parte, dar vita a servizi sempre più personalizzati a seconda delle esigenze e delle caratteristiche di ognuno. L’idea, in sintesi, è quella di tenere insieme in un unico luogo diverse tipologie di intervento delle quali si occuperanno équipe composte da persone con diverse specializzazioni e professionalità trasversali, con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente l’approccio multidisciplinare che già caratterizza l’operare della Casa della Carità.
LA PROPOSTA CULTURALE
A fianco della riorganizzazione degli spazi e dell’accoglienza, le nuove strategie individuate confermano la centralità, per la Casa, di una proposta culturale che trae il suo senso dallo stare in mezzo alle persone più vulnerabili, consapevoli che ciò che ne deriva è un bene per tutta la collettività.
Per questo, il percorso di Regaliamoci futuro passa anche da un rilancio del Centro Studi SOUQ che, inserendosi nell’orizzonte dell’ecologia integrale promossa dall’enciclica Laudato si’, integri i temi connessi alla giustizia sociale con quelli legati alla giustizia ambientale, a conferma che la forza originale della Casa della Carità sta nel rimando continuo tra l’agire e il pensare, che anche nel futuro sarà favorito in modo che singole storie e singole fatiche di intervento e di cura si trasformino in voci collettive e forti di denuncia, in campagne cittadine, regionali e nazionali per la difesa dei diritti dei più deboli.
L’INNOVAZIONE NELLA COMUNICAZIONE
Il 2021 sarà anche un anno di cambiamento per le attività e le forme di comunicazione con cui la Casa della Carità vuole dare voce al suo futuro. È stato presentato il nuovo logo della Fondazione che, dialogando con il passato, reinterpreta in una chiave più moderna la fecondità dell’accoglienza di Abramo raccontata nell’episodio biblico delle Querce di Mamre, l’icona scelta dal Cardinal Martini per la Casa della Carità all’atto della sua Fondazione.
Sempre nei primi giorni del 2021 sarà online il nuovo sito della Casa, pensato per essere più essenziale e quindi accessibile; più aperto, con le novità in primo piano; più inclusivo per diversi pubblici e più coinvolgente.