Tra le iniziative messe in campo dalle scuole milanesi contro la povertà educativa ci sono le “Reading ambassador”, che nel Municipio collaborano con la Biblioteca del Confine.
Da sempre la Biblioteca del Confine della Casa della Carità collabora con le scuole del Municipio 2 di Milano, dove ha sede la Fondazione, realizzando attività e laboratori legati alla lettura, anche come elemento di contrasto alla povertà educativa minorile che caratterizza il territorio.
Abbiamo interpellato Chiara Passerini, Responsabile Unità Educativa 10, Area Servizi all’Infanzia del Comune di Milano. per capire meglio che cosa significa contrasto alla povertà educativa attraverso i libri e la lettura, nel contesto di riferimento della Casa della Carità.
Cosa si intende concretamente per povertà educativa nel bacino di scuole di vostro riferimento?
Intercettare la povertà educativa nei servizi all’infanzia significa per noi incontrare concretamente bambine e bambini che hanno accesso, al di fuori della giornata educativa, ad un ridotto ventaglio di opportunità. Per opportunità si intendono stimoli, esperienze, incontri con persone, luoghi e bellezze che aprono gli orizzonti del possibile nel qui ed ora e nel futuro del singolo bambino o bambina. Per esemplificare: “Ho accesso a dei libri a casa? C’è un luogo in cui posso giocare serenamente? Passo mai del tempo nella natura? Etc.”. In questo senso, il lavoro quotidiano dei servizi all’infanzia del Comune di Milano è azione concreta e specifica di contrasto alla povertà educativa.
Che ruolo hanno la lettura e l’accesso ai libri (biblioteche scolastiche, di classe, sensibilizzazione varie sul tema) nel contrasto della povertà educativa?
Leggere ad alta voce alle bambine e ai bambini già dai loro primi mesi di vita aiuta a sostenerli nel loro percorso di crescita, sostiene il loro sviluppo cognitivo ed emotivo. La lettura, intesa quale strumento educativo, è un’esperienza molto coinvolgente, che espone i bambini a suoni, parole, idee, conoscenze, forme e colori che gradualmente permettono loro sia di scoprire il mondo presente che di immaginare mondi possibili. Dunque, avere accesso ad albi di qualità – anche da sfogliare in autonomia – e vivere esperienze di lettura condivisa risultano essere occasioni fondamentali di contrasto alla povertà educativa.
Qual è il ruolo della scuola e delle insegnanti nell’aiutare le famiglie degli alunni coinvolti nel processo di riduzione e abbattimento delle dinamiche legate alla povertà educativa?
Il primo ruolo fondamentale dei servizi educativi è di ingaggiare le famiglie in una relazione di fiducia che permetta loro di leggerci quali soggetti credibili, che hanno a cuore il benessere di bambini e bambine. Le strategie che mettiamo in campo per contrastare la povertà educativa intervengono su più livelli: dare valore alle relazioni nella quotidianità dei servizi; condividere insieme ad altre famiglie esperienze educative significative che sostengono lo sviluppo dei bambini; favorire la costruzione di una rete relazionale tra le famiglie del servizio e del quartiere; facilitare l’incontro tra i bisogni delle famiglie e le opportunità che il territorio offre.