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Il bookcrossing della Biblioteca del Confine nel centro di Milano

La Biblioteca del Confine ha inaugurato un punto bookcrossing presso il CAM Garibaldi a Milano.

Un nuovo punto per il bookcrossing, dove chiunque può prendere un libro lasciandone un altro in cambio. È stato appena inaugurato dalla Biblioteca del Confine della Casa della Carità, presso il CAM – Centro di Aggregazione Multifunzionale Garibaldi di Milano (corso Garibaldi 27, angolo via Strehler).

Chiara Mazzucco, bibliotecaria della Biblioteca del Confine, ci racconta di cosa si tratta: «Presso il CAM Garibaldi c’è uno degli sportelli per la residenza fittizia gestiti dalla Casa della Carità e in quello spazio esisteva già un bookcrossing, che però era stato un po’ lasciato andare, aveva libri poco accattivanti e, come spesso accade se il bookcrossing non è ben seguito, era diventato un po’ uno svuota cantine».

Silvano D’Aprile, uno dei dipendenti della Fondazione che lavora in quello sportello ha allora proposto alle operatrici della Biblioteca del Confine di gestire lo spazio. «Abbiamo contattato l’associazione che gestisce il centro e hanno subito accettato la nostra proposta», dice Chiara Mazzucco, che insieme alla responsabile della Biblioteca Cecilia Trotto si è occupata di revisionare il materiale presente e di portare nuovi volumi: «Abbiamo sistemato gli scaffali e pensato a una nuova collocazione di senso, posizionando anche dei cartelli informativi sulla Biblioteca del Confine, perché questo spazio ci permette di creare un punto di visibilità in centro città per la nostra biblioteca e per i servizi della Casa».

«L’inaugurazione di questo spazio ha per noi il senso di non far sentire lontani i colleghi che lavorano allo sportello delle residenze e che raramente vengono alla sede della Fondazione, perché l’idea è che questo luogo faccia parte della Casa. Gli operatori dello sportello saranno anche i nostri occhi per monitorare l’andamento del bookcrossing; a loro si aggiungerà periodicamente un passaggio mio e di Cecilia, a partire da settembre-ottobre, per verificare l’impatto che l’iniziativa sta avendo sulle persone che frequentano il centro, dove si svolgono molte attività», spiega ancora Chiara.

Se le cose funzioneranno e se lo spazio lo permetterà, l’idea è quella di promuovere anche incontri e attività legate alla lettura. Inoltre, se tutto andrà bene, si potrebbero creare altri punti negli altri sportelli delle residenze, dove dare visibilità anche ai servizi della Casa.


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