Olga Karatch insieme ad altri attivisti e attiviste per i diritti umani in Bielorussia sono stati condannati per “tentato colpo di stato”.
A marzo 2024 la Casa della Carità, insieme a Caritas Ambrosiana, Legambiente Lombardia, Acli Milanesi, Forum del Terzo Settore Milano, Fondazione Alexander Langer e Movimento non violento, ha firmato il manifesto Impegno di Milano a sostegno di Olga Karatch e della rete per i diritti umani “Nash Dom“ (La nostra casa), in occasione del suo arrivo in Italia per ritirare il Premio Alexander Langer, assegnatole dall’omonima fondazione dedicata al pacifista e ambientalista altotesino.
Olga Karatch è uno dei volti più noti del pacifismo bielorusso. Quest’anno ha anche partecipato ad Arena di Pace, il grande incontro dei movimenti popolari con Papa Francesco che si è tenuto a Verona il 17 e 18 maggio scorsi. Difensora dei diritti umani attiva in Bielorussia e in Lituania, si è occupata in particolare di difendere i diritti degli obiettori di coscienza – attraverso la campagna “No vuol dire no” contro la coscrizione nell’esercito bielorusso – per i quali chiede diritto di protezione in tutti gli stati Ue come rifugiati politici.
È notizia di qualche giorno fa che Olga è stata condannata dal Tribunale bielorusso di Brest a 12 anni di carcere e 170mila euro di multa, per i reati di “tentato colpo di stato per impadronirsi del potere statale con mezzi incostituzionali”, con le aggravanti di “screditamento della Repubblica di Bielorussia” e “diffamazione di Aleksandr Lukashenko”.
In virtù di quel documento firmato lo scorso marzo, la Casa della Carità si unisce alla voce di quanti chiedono che i Paesi europei garantiscano protezione a Olga Karatch e agli altri attivisti e attiviste per i diritti umani in Bielorussia, condannati insieme a lei.
Approfondisci
- Leggi il manifesto “Impegno di Milano a sostegno di Olga Karatch e della rete per i diritti umani “Nash Dom“
- Leggi l’articolo di Avvenire: Olga Karach. «Il mio esilio, gridando gli orrori del regime bielorusso»